1910 – Il censimento dei dormienti all’aperto

La Croce Verde fu fondata nel 1905; il 21 marzo dello stesso anno veniva inaugurato a Milano il nuovo Dormitorio Popolare di via Colletta, fuori Porta Romana, capace di 375 posti letto, con una tariffa di 20 centesimi a notte. Il nuovo Dormitorio si affiancava all’Albergo Popolare, che era stato inaugurato nel 1901 a Porta Genova, all’angolo tra via Marco d’Oggiono e via Olocati (oggi via Conca del Naviglio).

La necessità di disporre a Milano di un ricovero per diseredati era viva da tempo: “Milano, che conta tante istituzioni di previdenza e beneficienza – si legge su un giornale di fine ‘800 – manca di asili notturni o dormitori pubblici. E non c’è opera umanitaria a dar ricovero ai miseri che pernottano sulle pubbliche vie o che sono costretti a rintanarsi in quelle luride locande da cui è bandito ogni più elementare concetto di igiene, pulizia e decenza”.

Malgrado la presenza di tali nuove strutture, rimaneva sempre elevato il numero di coloro che dormivano in strada. Fu così che nella notte del 23 giugno 1910 i militi della Croce Verde, su richiesta del Commendator Buffoli, presidente dei Dormitori Popolari, furono impegnati a compilare “…una statistica dei dormienti sull’alma terra col firmamento per soffitto”.

Alla Biblioteca delle Civiche Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia a Milano è conservata una simpatica relazione sullo svolgimento di questo censimento, che qui vi riportiamo.

“Sotto la direzione del dottor Favari, presidente della Croce Verde, 12 squadre di militi della carità partirono dalla sede sociale, irradiandosi per la città all’interessante ricerca. Ogni squadra era munita di una carta topografica del proprio rione: carta fatta espressamente dal Ciasparini, direttore del Dormitorio Popolare di Via Colletta. L’ispezione durata dalla una alle tre del mattino, mentre non diede luogo ad incidente alcuno, portò a risultati curiosi che riassumiamo brevemente.

I senzatetto, anzitutto, prediligono il centro della città: mentre il parco parrebbe un’ottima dimora notturna, la squadra di esplorazione vi trovò solo dieci dormienti, tra i quali due vecchi di diverso sesso, che sotto una panchina russavano nel modo più tranquillo del mondo.  La spiegazione di questo fatto è facile. Alla periferia della città ci sono i comodi fienili delle cascine, ed al parco c’è la teppa che fa paura anche a molti senza tetto, per quanto senza soldi.

Al centro invece la sorveglianza più facile rende meno frequenti le sorprese notturne; e gli atri delle chiese, le panche dei giardini, i vani dei portoni offrono un asilo pacifico per quanto duro.

Ad ogni modo le cifre sono impressionanti. Sul totale di 247 dormienti all’aperto, ben 43 erano donne e 18 bambini, molti dei quali senza compagnia. Di questi miseri senza tetto qualcuno passava i 70 anni, e molti dal vestito avrebbero lasciato credere ad una posizione sociale incompatibile colla mancanza di un nichelino per aver ricovero nei dormitori che l’operosità del Buffoli ha creati in Milano. E’ lecito confidare che questa statistica, resa tangibile dal lavoro combinato del Commendator Buffoli e della Croce Verde, possa condurre a rimedi efficaci contro la piaga che deturpa la nostra bella Milano.”

E’ proprio vero che a distanza di oltre cent ‘anni il problema è ancora lungi dall’essere risolto !

P.S. I due dormitori di Via Colletta e Via Marco d’Oggiono restarono in funzione sino a dopo la seconda guerra mondiale. Dopo la costruzione del nuovo dormitorio di Viale Ortles, tutt’oggi esistente, furono entrambi demoliti.

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